Sono cambiate molte cose da quando i bonus edilizi hanno fatto capolino nelle nostre vite. Ecco perché è bene conoscere tutte le scadenze del prossimo anno per gli interventi che dovrete ancora portare a termine. Scoprite il vademecum dei bonus edilizi.
L’uscita del Decreto Aiuti-quater ha determinato l’uscita di ulterioricambiamenti e novità in tema di bonus edilizi.
A questo proposito non dobbiamo dimenticarci delle innumerevoli date e appuntamenti che richiedono la nostra e la tua attenzione per restare nei tempi e godere delle agevolazioni edilizie.
Per aiutare le tante persone sospese tra le pratiche in corso, ci sembrava doveroso illustrarvi
caso per caso le date, le percentuali e i requisiti da rispettare per ciascuna casistica.
Anche perché la normativa è già abbastanza intricata di per sé.
Ecco che vi presentiamo il
nuovo vademecum dei bonus edilizi
Saranno 6 i macro argomenti che tratteremo:
- condomini;
- singole unità abitative;
- edifici composti da 2 a 4 unità;
- aree terremotate;
- case popolari;
- Terzo settore.
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Vademecum bonus edilizi: quando e come?
I condomini
Partiamo analizzando la prima casistica, i condomini.
Come sapete la pubblicazione del Decreto Aiuti- quater ha prodotto un taglio al 90% dell’aliquota detrattiva del superbonus a partire da coloro che presentano le pratiche dopo il 25 novembre 2022.
I più fortunati sarebbero quindi coloro che entro il 25 novembre sono riusciti a presentare correttamente
(e senza inganni!)
la Cilas, potendo questi mantenere l’aliquota del 110%.
Ma c’è un altro dettaglio significativo che i condomini devono rammentare per poter fruire del 110%:
entro la data del 24 novembre doveva essere stata approvata in sede assembleare la delibera sui lavori.
Ne abbiamo viste di cotte e di crude in questi giorni!
L’IRRAGIONEVOLE CHE HA AVUTO LA MEGLIO!
E non stiamo qui a dire altro.
Dopodiché per gli altri anni resta (almeno al momento) la riduzione programmata: 70% per il 2024 e 65% per il 2025.
Passiamo oltre e vediamo il caso successivo.
Le unifamiliari
Anche per questa tipologia, abbiamo a che fare con svariati scenari.
C’è chi è riuscito a completare il 30% dei lavori entro lo scorso 30 settembre, inviando la documentazione richiesta (dichiarazione del direttore lavori) e chi invece non è riuscito a rispettare tale scadenzario.
Per quanto riguarda i primi
ci sarà tempo fino al 31 marzo 2023 per saldare le spese,
usufruendo comunque del 110%.
Quelli rimasti fuori potranno godere esclusivamente dei bonus minori per le spese sostenute dopo il 30 giugno 2022.
Come per i condomini, dal 2023 scatta il 90% per le prime case e per chi non supera la soglia di €15mila di reddito (quoziente familiare).
Sembra che abbiamo capito un po’ meglio come si calcola questo cavolo di quoziente familiare.
Incentivi per 2-4 unità
Il terzo caso da esaminare riguarda gli edifici da 2 a 4 unità.
Questi immobili, indipendentemente dal fatto che siano di proprietà di un unico soggetto o in comproprietà tra più persone fisiche, seguono il regolamento enunciato nella prima puntata riguardante i condomini.
UNICA DIFFERENZA
non è necessaria la delibera per rimanere a bordo del superbonus ma solo la presentazione della CILAS.
Diverso è invece il caso delle
ZONE TERREMOTATE
che esamineremo nel prossimo paragrafo.
Aree terremotate
Per queste
si mantiene l’aliquota del 110% fino al 31 dicembre 2025
MA
a certe condizioni.
Deve valere la condizione per cui l’immobile sia stato danneggiato e che si trovi in uno dei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 2009, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza.
In sostanza per le spese sostenute entro la fine del 2025 godono del Superbonus al 110%
solamente per la componente che eccede il contributo ricevuto per la ricostruzione.
Qualora il contribuente dovesse rinunciare a tale aiuto, resta comunque il 110% ma
con una spesa maggiorata pari al 50%.
Cosa accade invece per le case popolari?
Riguardo ai lavori eseguiti su tali immobili e quelli gestiti dai soci di cooperative edilizie con proprietà indivisa, permane l’aliquota del 110% fino al 31 dicembre 2023.
Questa scadenza
vale per i soggetti che entro il 30 giugno 2023 avranno completato almeno il 60% dell’intervento complessivo.
Per quelli che non riusciranno a rispettare detto termine la fruizione del superbonus nella formula del 110% resta fino al 30 giugno 2023.
Terzo settore
Anche per gli enti del Terzo settore ci sono importanti novità!
Il Decreto Aiuti- quater ne fa riferimento coinvolgendo nel taglio dell’aliquota del Superbonus anche per questi soggetti: quindi 90% per il 2023, 70% nel 2024 e 60% nel 2025.
Anche loro potrebbero continuare a usufruire del 110% inviando la CILAS entro il 25 novembre.
C’è tuttavia un’altra possibilità che potrebbe concretizzarsi:
forse gli enti che svolgono servizi socio-sanitari e assistenziali potranno continuare a godere del 110% fino al 2025 per gli interventi eseguiti.
Questa eccezione vale esclusivamente alle seguenti categorie catastali: B/1, B/2 e D/4.
Speriamo che questo lungo excursus vi sia stato utile per chiarire la vostra tabella di marcia.