“È bello essere una bionda. È molto più semplice sorprendere le persone con basse aspettative ”
(Pamela Anderson)
Stai passando uno di quei momenti da bionda?
No, ma se continui a chiederlo, tu potresti rischiare di sperimentare presto un momento molto doloroso.
Inizio quest’articolo con auto ironia citando una famosa battuta tratta da “Friends”, la celebre serie TV.
E credimi, per una bionda non è così facile essere auto ironica! 😉
Giusto per la cronaca: per “Blonde Moment” s’intende qualcuno che ha fatto qualcosa di incredibilmente stupido.
Ora…
Essere donna è di per sé discriminante per la maggior parte delle “culture” sul nostro pianeta.
Poi – se sei anche bionda – potresti ricevere davvero il colpo del KO. Oltre alle pari opportunità, anche l’intelligenza ne rimarrebbe compromessa. Per fortuna che in soccorso dell’autostima di noi “povere bionde” arriva perentorio “Il Sole 24 Ore” scagionandoci prontamente.
In un articolo di qualche anno fa, il celebre quotidiano ha deciso di discostarsi dalla sua consueta “raison d’être” finanziaria per venire in soccorso di una delle categorie più bersagliate dal luogo comune: la donna… bionda!
Meno male che una ricerca condotta dagli studiosi dell’Università di Stanford – guidati da David Kingsley – ha dimostrato che il gene che determina il colore chiaro della pigmentazione dei capelli non influisce in alcun modo sul quoziente intellettivo… di una donna.
Già perché, per qualche oscura ragione, i “biondi” non si sono mai posti il problema di essere stupidi.
Adesso che la scienza mi ha riscattato, mi sento finalmente sollevata.
Con questo indiscutibile elemento di prova dalla mia parte, potrei anche candidarmi in politica.
L’unico dubbio che mi affligge è… Il ricercatore David Kingsley, ha investito davvero tempo e denaro per una simile indagine?
Bah… probabilmente è incappato in un “Blonde Moment” senza rendersene conto.
… All’inizio è proprio difficile … Ripescare quel vecchio articolo sulle “bionde” del Sole 24 Ore mi ha dato modo di riflettere sulla mia candidatura a Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino per il quadriennio 2021-2024.
In base alla mia esperienza personale, posso riportare questo dato oggettivo…
Al potere ci sono gli uomini.
Almeno in Italia, è così.
Con questo non voglio imbarcarmi in una campagna sui diritti delle donne perché non è questa la sede né il tema dell’articolo.
In Italia, gli uomini sono al potere. È un dato di fatto.
È giusto? È sbagliato? Non m’interessa fare polemica sterile… Tanto più che mi trovo molto bene con la maggior parte dei miei colleghi maschi.
Per una serie di motivi socio-culturali le cose sono andate così. Punto.
Quello che voglio dire è che nella mia vita professionale mi trovo a coesistere spesso in un universo tutto al maschile.
Diciamo che su 10 professionisti, solo 2 sono donne. Si tratta di una mia personale statistica che non pretende di dimostrare nulla.
Parlando, invece, di statistiche reali, è evidente che in molti paesi del mondo, la donna non gode nemmeno dei diritti elementari.
Non c’è dubbio: l’universo femminile è molto svantaggiato rispetto a quello maschile.
Ad esempio, la presenza delle donne al parlamento europeo è di circa il 30%, mentre in Italia scendiamo addirittura al 19%.
Il nostro Bel Paese è anche l’ultimo d’Europa per numero di donne lavoratrici (41%).
Addirittura, solo il 30% di noi occupa posizioni dirigenziali.
Ora…
Partendo dall’articolo sulle “bionde” … perché mi trovo a parlare della minoranza delle donne nei ruoli chiave per poi agganciarmi alla mia candidatura?
Tra poco uniremo insieme i puntini che ti permetteranno di collegare il tutto.
Nel frattempo, vorrei porre la tua attenzione su come il dato di fatto di una schiacciante maggioranza maschile nelle cariche di “prestigio” e “potere” renda veramente difficile a noi donne la possibilità di ritagliarci uno spazio in cui portare alla luce il nostro valore.
La situazione è questa: una donna, soprattutto all’inizio della sua carriera, fa molto più fatica di un uomo a imporsi.
È come se le persone si fidassero meno quando il professionista… è donna.
Una mia amica che fa il notaio da anni, mi racconta che i clienti le controllano tuttora persino le “virgole”, solo perché nell’immaginario collettivo il notaio deve essere uomo.
Il dato sconcertante è che anche le donne stesse mostrano lo stesso atteggiamento.
Nel caso di un notaio uomo – anche alle prime armi – nessuno si sogna di controllare, quasi che il suo status bastasse a generare soggezione.
Vedi… nessuno si sogna di “mettere bocca”, come se la figura maschile generasse un timore reverenziale.
Per conquistare la stima dei collaboratori e ritagliarsi uno spazio di prestigio, una donna deve faticare il triplo di un uomo.
Lo sappiamo tutti benissimo… inutile nascondersi.
Ti racconto tutto questo perché mi piacerebbe parlarti di…
…Un imprevedibile rovescio della medaglia…
Per una donna, è difficile essere credibile agli occhi di un uomo. Almeno in prima battuta.
E come dicevo… gli uomini sono al potere.
Nella maggior parte dei casi, un uomo non riesce a percepire come suo pari una donna in ambito lavorativo.
Ciò che mi stupisce è che questa mentalità atavica è scolpita a fuoco anche nel DNA di molti uomini preparati, che fortunatamente fanno marcia indietro non appena si rendono conto dei loro pensieri retrogradi e imbarazzanti, in primis, per sé stessi.
A volte mi chiedo… è sempre stato così?
Da quanto tempo l’uomo è “abituato” a discriminare la donna?
Secondo l’antropologa francese Françoise Héritier, questo gioco di ruolo va avanti da sempre. È un comportamento connaturato con la specie umana.
L’uomo prevarica, la donna accetta.
Questo meccanismo si protrae da tempi immemorabili e ci vorranno anni per scardinare il sistema discriminante che ci permetterà, finalmente, di evolverci e raggiungere la parità.
Tra l’altro, ho notato che in campo professionale, l’uomo ha bisogno di “controllare” la donna.
Partendo da un principio di scetticismo irrazionale, vuole accertarsi in qualche modo che la donna sia valida… alla sua altezza.
Una volta “portato a termine il controllo”, dopo aver abbattuto le barriere discriminanti scritte nel suo DNA, gli uomini arrivano anche a maturare nei confronti di una donna una stima tripla rispetto a quella per un collega uomo.
Certo… se sei una donna, all’inizio fai una fatica immane.
Un po’ come quando conosci persone nuove.
La discriminazione esiste e si annida in modo sottile anche nell’atteggiamento di uomini piuttosto evoluti.
E’ altrettanto vero che quando una donna raggiunge la stima degli altri… ottiene un apprezzamento più forte e radicato… che si cristallizza nel rispetto.
Perché ti racconto tutto questo?
Seguimi… vorrei mostrarti cosa ho trovato nascosto nel rovescio della medaglia.
…“Candidatevi voi che siete più anziani”…
Come probabilmente sai già, a febbraio ci saranno le elezioni del Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino per il quadriennio 2021-2024.
La Lista N.2, “IMPEGNO, CONDIVISIONE E INNOVAZIONE” ha deciso di candidare me alla presidenza dell’albo.
In un mondo “governato” dagli uomini, questa proposta inattesa mi ha spiazzato non poco.
La mia prima reazione è stata quella di rispondere. “ma no, candidatevi voi che siete più anziani”.
Eppure, la maggioranza dei membri della mia lista ha insistito affinché mi candidassi.
Anche se il mio studio ha oltre 20 collaboratori, ci sono altri commercialisti più strutturati di me che potrebbero avere un peso maggiore.
Eppure, gli altri studi – gestiti per lo più da uomini – hanno deciso di puntare su di me.
Come mai?
La maggioranza era d’accordo che una donna (bionda), di mezza età, brillante, innovativa e affermata professionalmente fosse la persona più adatta a rappresentare la nostra Lista (parole loro).
Credimi, rendermi conto che tutte queste persone (uomini e donne) abbiamo scommesso su di me… mi lascia guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
Forse la parità non è poi così lontana.
Una volta riconosciuto il valore di una donna, anche gli uomini inizialmente appannati dal loro pregiudizio lottano strenuamente affinché s’imponga come loro leader.
E il mio non è un caso isolato, anzi…
Tutto questo mi fa riflettere sul fatto che la differenza di genere si può combattere attraverso l’istruzione.
Solo così è possibile gettare le basi per questo grande cambiamento culturale.
Molti uomini in mala fede, approfittano della situazione per prevaricare e discriminare le donne. Altri, sono solo ineducati, e quando mettono a fuoco le loro credenze errate, sono i primi a fare marcia indietro.
E’ evidente, che le pari opportunità vanno insegnate come un valore prezioso fin dalla prima infanzia, anche perché, le principali differenze di genere sono prettamente sociali.
Tornando a noi…
All’interno della nostra Lista, abbiamo deciso di puntare su donne e uomini senza distinzione, tanto che anche la lista dei consiglieri è per un 50% tutta al femminile.
…Infine ho accettato…
In realtà, non mi è mai venuto in mente di andare al “potere”.
Ognuno di noi cerca di assolvere i suoi compiti nel migliore dei modi.
Ma il fatto è che negli ultimi anni gli studi della nostra zona (e direi di tutta Italia) hanno iniziato a “ribellarsi” all’immobilità di chi ci rappresenta anche a livello nazionale.
Molti anziani – al pari dei colleghi più giovani – hanno iniziato a manifestare una crescente voglia di cambiamento.
In sostanza sentiamo che manca un coinvolgimento che unisca e faccia prosperare l’intera categoria.
Mi spiego…
Perché non fare alta formazione per gli associati?
Perché non prendere accordi per ottenere delle convenzioni?
Ad esempio, essendo quasi 1000 iscritti potremmo avere degli sconti sui software che utilizziamo.
Insomma… ci piacerebbe che si prendesse qualche iniziativa, anziché ristagnare nel “non si fa niente perché funziona così”.
Ed è proprio per questo motivo che ci siamo detti: “ora basta, ci candidiamo!”.
E’ arrivato il momento di dare una scossa a una situazione paralizzata da più di 20 anni che non porta alcun beneficio.
Che senso ha essere iscritti a un Albo che non ti tuteli e nemmeno ti stimoli a crescere e prosperare?
Nei prossimi articoli ti parlerò di tutto ciò che ci piacerebbe mettere in atto per rivoluzionare la gestione della presidenza.
Sono ottimista e piena d’entusiasmo anche perché…
…Se abbiamo raggiunto il traguardo di candidare una lista composta di un numero quasi pari tra uomini e donne…
…Con un presidente donna (e bionda)…
…Nulla può impedirci di rivoluzionare il modo di vivere l’Ordine proiettandolo nel futuro.
A breve ti racconterò tutte le novità in cantiere all’interno della nostra LISTA N.2 “IMPEGNO, CONDIVISIONE E INNOVAZIONE”.
Nel frattempo mi fa piacere presentarti i protagonisti del prossimo cambiamento:
Candidato Presidente
Fabiola Pietrella
Candidati Consiglieri
Samuele Bartoloni
Andrea Blarasin
Romina Cesetti
Samuele Cetraro
Tonino Di Giulio
Serena Diomedi
Giuseppe Eleuteri
Federica Frattani
Fabrizio Lambertucci
Romina Leombruni
Carlo Mercanti
Roberto Moglie
Sara Offidani
Carlo Paolucci
Sabrina Ponziani
Per rimanere in contatto con me, seguimi pure sul mio blog o dai un’occhiata al mio diario giornaliero.
Tra l’altro, nei prossimi giorni uscirà anche il mio libro “Tagliando d’Impresa”.
Sui miei canali ho il piacere di condividere la mia esperienza di commercialista imprenditrice raccontando – un passo alla volta – come ho raggiunto i miei traguardi e come puoi farlo anche tu applicando le strategie di marketing a risposta diretta. Naturalmente, scrivimi pure nei commenti, affinché possiamo farci una bella “chiacchierata” che ci permetta di crescere insieme.
Bciao.
Fabiola