Rating Italia: giunto il giorno del “giudizio”

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La decisione di Moody’s fa tirare un respiro di sollievo al nostro Paese confermando il rating a Baa3. I dettagli.

Confermato il rating di Moody's all'Italia
Confermato il rating di Moody’s all’Italia

Avrai sentito nelle scorse settimane la notizia secondo cui l’agenzia Moody’s ha lasciato invariato il rating Baa3, risollevando l’outlook dell’Italia da negativo a stabile.

Cosa significa questo per noi e cosa significherebbe declassare?

Nelle prossime righe vi daremo una breve spiegazione per comprendere meglio il meccanismo del rating.

Cliccate qui se invece volete conoscere i cambiamenti dell’elaborazione dell’ISEE.

Rating: cos’è e come funziona

La classificazione espressa dalle agenzie di rating non è altro che

un giudizio espresso valutando il grado di solvibilità di una nazione.

Insomma una pagella stabilita secondo una scala di valori alfabetica sulla qualità del debito e sulla capacità di ripagare i titoli di Stato.

La decisione di Moody’s sull’innalzamento dell’outlook deriverebbe da prospettive economiche a medio termine positive, grazie anche all’attuazione del PNRR, dallo stato di salute del settore bancario e da altri fattori come la solidità del settore manifatturiero e il basso indebitamento del settore privato.

Positivo sì ma siamo al gradino più basso della classifica.

Un occhio di riguardo va infatti posto al debito pubblico italiano che resta ancora piuttosto alto e senza delle politiche economiche efficienti, si rischia che questo risalga parecchio nei prossimi anni.

Persino l’andamento delle trattative con l’UE potrebbe incidere, positivamente o negativamente, sul giudizio futuro di Moody’s.

Un abbassamento del rating cosa comporterebbe?

Qualora dovesse verificarsi un declassamento del giudizio farebbe cadere l’Italia allo stato di

JUNK (spazzatura),

con conseguenze non solo nei confronti del mondo politico quanto anche dei mercati finanziari.

Una discesa a tale gradino aumenterebbe le prospettive di rischio per gli investitori che detengono titoli di stato nel loro portafoglio, spinti a venderli piuttosto che a tenerseli, determinando un aumento esponenziale dello spread.

Per ora gli Stati con i rating più elevati in Europa secondo Moody’s sono i Paesi del nord Europa, la Germania e la Svizzera.

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