Quanto guadagna un commercialista? Ecco tutta la verità

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Quanto guadagna un commercialista
Quanto costa il commercialista?

Una delle professioni più ambite in Italia e tra quelle più richieste è il commercialista.

Hanno bisogno dei suoi servizi aziende, associazioni, enti, ma anche cittadini privati. In questo articolo, vedremo in maniera approfondita quali sono i servizi offerti da un commercialista, come ci si diventa e, soprattutto, quanto si guadagna svolgendo questa attività professionale.

Bisogna, inoltre, precisare che il lavoro del commercialista non conosce crisi.

Infatti, è una di quelle attività indispensabili che non si può sostituire o svolgere in autonomia.

Un commercialista qualificato e professionale possiede competenze avanzate e si sottopone ad aggiornamenti continui, indispensabili in questo tipo di attività per poter essere sempre informati sulle novità del settore.

La sua consulenza, quindi, è fondamentale per le imprese che hanno bisogno di un supporto in merito a questioni tributarie, societarie, finanziarie, fiscali e molto altro ancora.

Si tratta di un supporto molto valido che consente a privati e imprese di poter risolvere diverse problematiche non incappando in gravi errori che potrebbero costare moltissimo in termini economici e non solo.

Analizziamo, dunque, tutto ciò che ruota intorno a questa figura professionale partendo dal focus di questo articolo: quanto può guadagnare un commercialista.

Quanto guadagna un commercialista?

Partiamo subito con il presupposto che fare una stima esatta dello stipendio commercialista non è semplice in quanto influiscono, su questo dato, diversi fattori come, ad esempio, gli anni di esperienza, il tipo di specializzazione, la città in cui si svolge la propria attività, il genere e l’età.

Il calcolo della parcella del commercialista, quindi, cambia di caso in caso.

Come influisce l’esperienza nel tariffario del commercialista

Partendo dall’analizzare quanto influisca l’esperienza, possiamo affermare che, come accade per altre figure professionali (ad esempio gli avvocati), anche per i commercialisti la crescita della presenza di competitor ha contribuito a far abbassare il guadagno medio annuale e quindi anche il tariffario commercialista.

Secondo dati statistici ufficiali recenti, gli iscritti all’Albo ufficiale arrivano a quasi 120mila unità.

Questi professionisti sono, poi, suddivisi in 131 ordini territoriali.

Facendo un calcolo rapido, abbiamo un commercialista per circa ogni 500 abitanti.

Questi numeri evidenziano l’alta competitività che caratterizza questa professione.

Questo ha portato a un calo dello stipendio medio di un commercialista, soprattutto nell’ultimo decennio (i dati dicono che la percentuale di flessione corrisponda a circa il 12%).

Il guadagno medio, oggi, si attesta sui 33mila euro all’anno.

Quanto costa il commercialista? Il ruolo del contesto geografico

L’area geografica in cui si lavora incide su quanto costa un commercialista e, quindi, sui suoi guadagni.

Infatti, cambia molto la situazione tra Nord o Sud Italia.

Lo stipendio medio, quindi, cambia e da indagini approfondite si è constatato come lo stipendio di un commercialista che lavora al nord sia nettamente più alto rispetto a un collega che lavora al sud.

Il dato, naturalmente, è riferito a stipendi medi ma viene sottolineato come al nord il tariffario commercialista sia nettamente maggiore e dia più prospettive a questi professionisti.

L’influenza del genere e dell’età anagrafica

Come abbiamo visto in precedenza, in Italia ci sono circa 120mila commercialisti.

Purtroppo, all’interno di questo folto gruppo ci sono due categorie molto penalizzate in termini di guadagni: le donne e i giovani.

Le donne sono in numero nettamente minore rispetto ai colleghi uomini. Parliamo di una percentuale del 31% circa.

Rispetto ad altre figure professionali questo dato è molto più basso e la differenza più netta.

Anche il numero dei giovani commercialisti è molto sconfortante.

Infatti, i dottori commercialisti con meno di 40 anni sono soltanto circa il 18%.

La fascia predominante è quella compresa tra i 40 e i 60 anni.

Questo dato può essere spiegato anche dalla richiesta di continui aggiornamenti che questa professione richiede e le continue modifiche che si verificano.

Quindi, servono anni di studi ed esperienza per potersi ritenere pronti a svolgere al meglio questa attività.

Il guadagno del commercialista libero professionista

Spesso, i commercialisti lavorano all’interno di uno studio associato o, in alternativa, in privato svolgendo attività di libero professionista.

Anche in questo caso, fare un calcolo preciso del guadagno di questa fascia di commercialisti non è molto semplice, considerando anche i costi relativi all’apertura e della gestione della Partita IVA.

Inoltre, anche qui, come abbiamo visto in precedenza, incidono i fattori già citati come età, contesto geografico e così via.

Questi fattori incidono sul guadagno annuale del commercialista libero professionista.

Importanti e determinanti sono anche la specializzazione che il commercialista possiede, la quantità dei clienti e il tipo di studio posseduto.

Mediamente, si stima che un commercialista con partita IVA, con almeno 5 anni di esperienza, guadagni mensilmente circa 1.500,00 euro.

Naturalmente, maggiori saranno gli anni di esperienza più alti saranno i guadagni.

Nel corso del tempo, infatti, un commercialista libero professionista avrà la possibilità di aumentare il numero di clienti e di far crescere, di almeno 4 o 5 volte, lo stipendio mensile, toccando la cifra di circa 6.000,00 euro al mese netti.

I guadagni di un commercialista dipendente

Quando si deve stabilire il guadagno di commercialisti dipendenti bisogna fare riferimento ai contratti nazionali.

In questi documenti viene indicato come il guadagno iniziale mensile netto è di 1.200,00 euro circa.

I commercialisti con più esperienza possono invece arrivare a circa il doppio di questa cifra.

Il lavoro del commercialista dipendente può essere effettuato anche in aziende di grandi dimensioni e multinazionali che posseggono settori finanziari interni.

In questo caso gli stipendi possono arrivare anche a 5.000,00 euro netti.

Un caso particolare: il praticantato

Quando si svolge praticantato, che ha una durata triennale, non si riceve compenso.

Questo tipo di attività svolta dai giovani aspiranti commercialisti, infatti, viene considerata come formazione professionale ed è regolamentata dalla legge.

Una volta concluso questo periodo di formazione, lo studio in cui viene effettuato il praticantato deve rilasciare un certificato che attesta la formazione ricevuta.

Ottenuti questi documenti si ha la possibilità di poter partecipare al bando per i concorsi pubblici.

Questi avvisi vengono pubblicati sulle bacheche degli ordini dei commercialisti.

Il commercialista cosa fa?

Le aziende e i privati hanno un continuo bisogno di affidarsi alle competenze, conoscenze e ai servizi dei commercialisti in merito ad problematiche specifiche come tasse, fiscalità, normative relative ai tributi e molto altro ancora.

Questo spiega perché la figura del commercialista è sempre così richiesta e necessaria.

Ma il commercialista cosa fa?

Il suo supporto è indispensabile sia nel caso si debbano gestire attività di contabilità complesse sia per le comuni compilazioni annuali della dichiarazione dei redditi.

Inoltre, molte aziende e cittadini privati richiedono la consulenza finanziaria di un commercialista per cercare di abbassare l’impato dell’aggravio fiscale.

In questi casi, un consulente qualificato e professionale è in grado di mettere in campo le sue competenze e gli strumenti in suo possesso (sempre nei limiti della Legge) per consentire ai clienti di pagare la cifra dovuta e non somme maggiori.

Oltre a questi servizi che possono anche essere considerati attività di routine, è possibile ottenere da un commercialista anche interventi e servizi specialistici.

È il caso di aziende dei grandi dimensioni che hanno bisogno di svolgere operazioni finanziarie complesse. Tra queste rientrano: acquisizioni, cessioni e così via.

Per quanto riguarda, invece, i servizi ai privati il commercialista si occupa, soprattutto, di dichiarazione dei redditi, comunicazioni con l’Agenzia delle entrate, consulenze su immobili, lavoro e partita IVA.

Come diventare commercialista

Per poter svolgere l’attività di commercialista bisogna frequentare e conseguire una Laurea in Economia e Commercio triennale.

In alternativa, si possono conseguire dei corsi equipollenti come stabilito da precise sentenze del TAR.

Dopo aver ottenuto questi titoli inizia il percorso di tirocinio che, come abbiamo accennato, ha una durata triennale e deve essere svolto presso uno studio di un commercialista regolarmente iscritto all’Albo da almeno cinque anni.

Ogni semestre dell’attività svolta viene appuntato su un libretto che riporta ogni singola attività compiuta dal tirocinante.

Questo documento completo serve poi per poter svolgere l’esame di Stato al quale è possibile accedere per due volte durante un anno.

Superato questo esame si consegue il titolo di “Dottore Commercialista”, al quale segue l’iscrizione all’Albo che consente di poter svolgere l’attività.

L’esame per diventare commercialista: ecco come funziona

Abbiamo visto i diversi passaggi che occorrono per poter diventare Dottore Commercialista, uno di questi è l’esame finale che merita particolare attenzione.

Questo, infatti, viene suddiviso in quattro prove distinte, tre scritte e una orale.

Questo esame è noto per essere particolarmente difficile e occorre ottenere un punteggio di almeno 6/10 in tutte e quattro le prove.

Dopo avere superato questo scoglio segue l’iscrizione all’Albo come abbiamo già accennato precedentemente. Bisogna anche sottolineare che da quel momento in poi il commercialista è obbligato al segreto professionale.

Inoltre, una caratteristica fondamentale di chi svolge questo tipo di professione è il continuo e costante aggiornamento.

È necessario, infatti, fare sempre formazione fino a quando si intende svolgere questo lavoro.

Documentarsi sui cambiamenti normativi e sullo sviluppo delle nuove leggi è fondamentale.

Chi si adatta in modo migliore ai cambiamenti avrà più possibilità di soddisfare le esigenze dei propri clienti e, di conseguenza, ottenere maggiore lavoro e più guadagni.

Naturalmente, oggi non è più possibile svolgere questa professione senza aver conseguito i suddetti titoli mentre in passato il ruolo del commercialista veniva svolto anche da ragionieri non in possesso di una laurea.

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