Proteggere i dati rispettando la legge

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Il trattamento dei dati personali è una questione cruciale per chiunque gestisca un team. Ecco le basi per gestire correttamente i dati personali, evitando errori che possono avere gravi conseguenze legali ed economiche. La guida qui sotto.

Le regole fondamentali per il trattamento dei dati
Le regole fondamentali per il trattamento dei dati.

Nell’era digitale, in cui ogni azione genera dati e ogni interazione lascia tracce digitali, il trattamento corretto dei dati personali non è più solo una questione di rispetto delle normative.

È un vero e proprio dovere morale e professionale per chiunque gestisca un’azienda.

Che si tratti di un piccolo gruppo di collaboratori o di un’organizzazione più strutturata, avere una gestione chiara, trasparente e conforme dei dati è fondamentale.

Perché tutto questo è così importante?

Prima di tutto, parliamo di diritti: i dati personali appartengono agli individui, non alle aziende.

Ogni lavoratore ha il diritto di sapere COME, PERCHÉ e PER QUANTO TEMPO le sue informazioni vengono trattate.

In più, rispettare la normativa è un elemento chiave per costruire fiducia e credibilità.

Continuate a leggere per sapere tutto nel dettaglio.

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Le regole fondamentali per il trattamento dei dati

Per gestire i dati dei dipendenti in conformità con la legge, è essenziale attenersi a 4 principi chiave:

  1. Chiarezza -> ogni lavoratore deve essere informato, sin dal primo momento, su come verranno trattati i suoi dati. Le informazioni devono essere comprensibili e prive di ambiguità.
  2. Trasparenza> nessun segreto; ogni processo relativo al trattamento dei dati deve essere documentato e accessibile, in modo che il dipendente possa verificarne la conformità alle norme.
  3. Minimizzazione -> utilizzare esclusivamente i dati strettamente necessari per raggiungere gli scopi dichiarati. Conservare o raccogliere dati superflui è una violazione del principio di proporzionalità.
  4. Tempistiche -> conservare i dati solo per il tempo realmente necessario. La legge non ammette tempi indefiniti o eccessivi senza una valida motivazione documentata.

Un esempio concreto: se gestisci backup delle e-mail aziendali, assicurati di non conservarli più del necessario.

Recentemente, il Garante della Privacy ha inflitto una multa di ben 80mila€ a un’azienda che conservava i backup delle e-mail dei dipendenti senza una giustificazione adeguata.

Informativa sulla privacy – un obbligo imprescindibile

Quando si assume un nuovo dipendente o collaboratore, è dovere del datore di lavoro fornire un’informativa dettagliata sul trattamento dei dati personali.

Questo documento deve includere:

Tipologia di dati raccolti e scopi del trattamento: bisogna specificare quali dati personali si raccolgono, ad esempio anagrafica, dati fiscali, accessi ai sistemi aziendali, e per quali ragioni.

Periodo di conservazione dei dati: indicare chiaramente per quanto tempo intendi conservare i dati raccolti; evitare motivazioni generiche come “motivi fiscali”, che non sono sufficienti a giustificare un periodo di conservazione lungo.

Eventuali controlli sui dispositivi aziendali: se prevedete di monitorare l’uso delle e-mail aziendali o dei dispositivi forniti, è obbligatorio dichiararlo in anticipo, spiegandone i limiti e gli scopi.

Attenzione! L’imprecisione non è ammessa.

Un’informazione generica o incompleta può causare sanzioni significative e mettere a rischio la reputazione.

Cose da fare e non fare

Ecco alcune buone pratiche per gestire i dati personali in modo corretto e conforme:

  • Rivedere e aggiornare le informative -> bisogna essere sicuri che ogni dipendente abbia ricevuto un’informativa completa e aggiornata.
  • Limitare il tempo di conservazione -> eliminare regolarmente i dati che non sono più necessari, evitando archiviazioni indefinite.
  • Documentare ogni fase del trattamento -> ogni azione sui dati, dalla raccolta alla conservazione, dovrebbe essere tracciabile e giustificata.
  • Rispettare la proporzionalità e la trasparenza -> non raccogliere o conservare dati inutili e informare sempre i collaboratori sui processi in atto.

Cosa è assolutamente vietato

Ci sono alcune pratiche che non solo sono illegali, ma possono anche danneggiare irreparabilmente il rapporto con i collaboratori:

X Conservare e-mail o dati per anni senza motivazione valida.

X Accedere al contenuto delle e-mail dei dipendenti per controllarne l’attività.

X Conservare i log di accesso per periodi troppo lunghi.

Rispettare la normativa sul trattamento dei dati personali non è solo un obbligo legale, ma anche un modo per dimostrare rispetto e attenzione verso i collaboratori.

Un approccio trasparente e responsabile rafforza la fiducia all’interno del team, migliorando il clima aziendale.

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