Dal 1° marzo è cambiata la tassazione sulle pensioni con nuove regole sulle aliquote IRPEF, assegno unico e perequazione. I dettagli.
Giunti alla fine dello stato di emergenza, si modificano anche le regole in merito alle pensioni, tornate ad essere pagate anche negli uffici postali e non più in anticipo come ci eravamo oramai abituati con la pandemia.
Dallo scorso aprile è ripartito il calendario dei pagamenti ordinario di Poste Italiane.
Cosa cambia rispetto a prima?
Lo scoprirete continuando la lettura. Intanto potrebbe tornarvi utile leggere questo articolo sul bonus €200.
Variazioni da aprile 2022
Come anticipato nell’introduzione le pensioni torneranno a fare il loro corso: infatti verranno
accreditate regolarmente a partire dal primo giorno del mese.
Questo vale per i pensionati titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una carta Postepay Evolution.
Ma attenzione alla turnazione alfabetica!
Verificate bene in quale fascia rientrate così da potervi recare nel giorno giusto e ritirare la vostra pensione.
Quindi la turnazione alfabetica resta, ma salta come l’anticipo.
Chi è in possesso della carta potrà recarsi semplicemente presso gli ATM Postamat, senza fare alcuna fila allo sportello.
Introduzione di nuove aliquote IRPEF
A seguito della riforma IRPEF introdotta con l’ultima Legge di Bilancio, a partire dallo scorso mese di aprile le pensioni subiranno un aumento con variazioni delle aliquote, distinte in questo modo:
- reddito fino a €15mila: permane l’aliquota al 23%;
- reddito compreso tra €15mila e €28mila: aliquota scende da 27% a 25%;
- per le fasce di reddito comprese tra €28mila e €50mila: aliquota passa da 38% a 35%;
- fascia oltre €50mila: scatta aliquota al 43%.
Osservando l’elenco sopra riportato capite da voi il taglio delle aliquote Irpef per i redditi tra €15mila e €55mila, la componente principale dei contribuenti italiani.
In parole povere, ciò significa che chi dispone di un reddito compreso in questa fascia, pagherà il 2% o il 3% di tasse in meno rispetto a prima.
Per chi invece si trova nella fascia di reddito più bassa, non cambia nulla rispetto a prima, né per quelli con reddito superiore a €75mila dove l’aliquota è rimasta invariata.
Pensioni: chi percepirà di più?
Grazie alla riforma dell’Irpef le pensioni subiranno degli aumenti generali di circa €211 all’anno.
Coloro che beneficeranno maggiormente della modifica saranno quello con redditi medio alti, mentre per le fasce più basse l’aumento sarà di poche decine di euro al mese.
Ecco un prospetto:
- reddito €15-28mila: aumento annuo di €167, poco meno di €14 al mese;
- reddito €28-50mila: aumento annuo di €308, pari a €25 mensili;
- fascia tra €50mila e €55mila: aumento pari a €744 annui, pari a circa €62 al mese;
- fascia tra €55mila e €70mila: aumento di €495 all’anno, circa €41,25 al mese
- fascia oltre €75mila: aumento di €270 l’anno, pari a €22,5 mensili.