Obblighi e sanzioni tra famiglia e lavoro

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Con una nuova nota l’INL fornisce istruzioni in materia di sanzioni e obblighi per favorire l’equilibrio tra vita privata e attività lavorativa. I dettagli.

Le istruzioni dell'INL in materia di sanzioni e obblighi per favorire l’equilibrio tra vita privata e attività lavorativa
Disposizioni normative per bilanciare famiglia e lavoro

Raggiungere una giusta stabilità tra vita familiare e lavoro è diventata sempre di più un aspetto centrale per le famiglie al giorno d’oggi. Su questo tema è oltretutto importante capire quali sono

gli obblighi e le sanzioni

previste dalla disciplina.

A questo scopo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha pubblicato una serie di direttive con la nota n. 2414 del 6 dicembre 2022, atte a raggiungere un maggiore bilanciamento tra la componente professionale e quella familiare di genitori e caregiver, nonché tra uomo e donna.

Obblighi e sanzioni in equilibrio

Di seguito vi presentiamo punto per punto i temi principali affrontati dall’INL.

Congedo di paternità

Il datore di lavoro ha l’onere di concedere il congedo richiesto dal dipendente utilizzando la forma scritta, da comunicare anticipatamente non meno di 5 giorni prima.

Ogni tentativo di opposizione, rifiuto o ostacolamento all’esercizio del diritto di assentarsi dal lavoro comporta l’erogazione di una sanzione amministrativa che va da € 516 a € 2.582.

L’INL precisa inoltre che non rappresenta un ostacolo la del datore di lavoro di fruire del congedo compatibilmente con il preavviso, salvo i casi di parto anticipato.

Qualora il congedo sia ancora fruibile, la violazione può essere soggetta a diffida.

In ogni caso il divieto di licenziamento ha valenza anche con riferimento al padre lavoratore, fino al compimento di un anno di età del figlio:

  • per congedo di paternità obbligatorio;
  • per congedo di paternità alternativo.

La sua inosservanza è anch’essa punibile con sanzione amministrativa da € 1.032 a 2.582 senza ammettere alcuna possibilità di pagamento in forma ridotta.

Passiamo al secondo punto chiarito dall’INL.

Congedo di paternità alternativo alla madre

In caso di situazioni particolarmente gravi è possibile ricorrere al congedo di paternità in sostituzione alla madre.

Il suo ostacolamento o l’opposizione all’esercizio del diritto di assentarsi dal luogo di lavoro è punibile con una sanzione secondo quanto riportato nel D.lgs. 151/2001, art. 18 ed è punibile penalmente con l’arresto fino a 6 mesi.

Permessi e congedi

La sanzione amministrativa prevista per le ipotesi di inosservanza del diritto di assenza si estende anche alle seguenti casistiche:

  • riposi e permessi per accudire figli con handicap grave;
  • riposi giornalieri del padre e della madre, inclusi i casi di adozione e affidamento;
  • assegnazione temporanea dei lavoratori dipendenti alle amministrazioni pubbliche.

Va inoltre detto che il coniuge convivente di fatto è anch’egli sottoposto alle medesime sanzioni.

Le casistiche appena enunciate, inclusi i permessi richiesti per assistere una persona con disabilità (legge 104), si applica la misura interdittiva del conseguimento della certificazione della parità di genere ove gli inadempimenti siano rilevati nei 2 anni antecedenti alla richiesta della stessa.

Per altre interessanti novità visitate la nostra sezione news.

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