L’intelligenza artificiale diventa legale in Italia

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Sbarca in Italia l’intelligenza artificiale con il chatbot ChatGPT finalmente legalizzato nel nostro Paese, adeguandosi ai rilievi del Garante. I dettagli.

L'intelligenza artificiale sbarca in Italia
ChatGPT riattivato in Italia

Negli ultimi anni la tecnologia ha subito degli enormi balzi in avanti, consentendoci di fare cose che probabilmente 20 anni fa neanche ci sognavamo di poter fare.

E, come se vivessimo in un vero e proprio film di fantascienza, ci troviamo oggi faccia a faccia con l’uso dell’intelligenza artificiale e di tutto ciò che ne comporta tra pregi e difetti.

In questo senso l’UE ha mosso i primi passi verso una maggiore regolamentazione dell’intelligenza artificiale garantendo migliori condizioni per il suo sviluppo e utilizzo nella società.

Se invece volete conoscere i sintomi del burnout e come superarlo, cliccate qui.

Intelligenza artificiale: uno strumento pericoloso?

È quello che si stanno chiedendo in molti e penso anche voi.

In Italia la piattaforma che ha fatto più discutere è ChatGpt, che ha rappresentato una vera invenzione futuristica, nonché una finestra su quello che sarà il futuro della tecnologia: un software di intelligenza artificiale dotato di un sistema di apprendimento automatico per migliorare l’interazione con gli esseri umani.

LAVORO A RISCHIO?

Forse sì e forse no.

Ma comunque il fatto cruciale che ha comportato l’interdizione da parte del Garante della Privacy all’utilizzo della chatbot di OpenAI in Italia, è stata la raccolta dei dati e l’assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori.

Lo stop del Garante

Il fermo non è durato a lungo ed ora torna ad essere operativa anche nel nostro Paese

ma con una puntualizzazione:

garantire maggiore trasparenza e diritti degli utenti adeguandosi ai rilievi del GPDP.

Rispettando questi criteri l’azienda OpenAI non ha esitato a introdurre le dovute misure:

  • ha predisposto e pubblicato un’informativa per tutti gli utenti in Europa e nel resto del mondo, illustrando quali e con quali modalità vengono trattati i dati personali, ricordando che chiunque ha il diritto di opporsi a tale trattamento e escludendo le conversazioni e la relativa cronologia dall’addestramento degli algoritmi;
  • ha previsto la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori;
  • ha inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani (già registrati e non), una maschera per dichiarare di essere maggiorenni e prevedendo, nell’ipotesi di utenti ultratredicenni e minorenni di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio.

Proprio in questi giorni la task force costituita per difendere il diritto alla privacy nell’UE è in fase di definizione della propria posizione negoziale in seno al Parlamento europeo per la stesura finale della legge.

Entro fine anno dovremmo avere risposte definitive in merito a questa delicata questione.

AI attacks?

Al di fuori del blocco temporaneo di ChatGpt si parla della minaccia connessa all’uso illimitato dell’IA.

È vero che la prudenza non è mai troppa, eppure non crediamo sia possibile vivere staticamente la nostra intera esistenza. Come nel processo di crescita da bambini in adulti, anche in questo caso dovremmo essere aperti a tutto ciò che è nuovo e diverso per migliorare la nostra quotidianità e il rapporto con gli altri.

Nel tempo il progresso ha certamente cancellato alcune tipologie di lavoro ma è anche vero che molte altre strade si sono aperte creando nuove figure professionali.

Difficile prevedere il futuro ma è innegabile l’incredibile beneficio che la tecnologia ci offre.

Se avete commenti da fare il tavolo è aperto al confronto, vi aspettiamo!

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