Tra le molte spese sanitarie qual è il destino della chirurgia plastica? Le spese ad essa connesse sono detraibili? Un approfondimento sul tema.
Diverse pronunce dell’Agenzia delle Entrate hanno chiarito tutti i casi dove spetta la detrazione per interventi di chirurgia estetica. Infatti tra le spese sanitarie detraibili nel modello 730 è possibile includere la detrazione per interventi di chirurgia estetica, ma solo se l’intervento mira ad un recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona oppure trattasi di un intervento teso a riparare inestetismi che creano disagi psicofisici.
La detrazione per interventi di chirurgia plastica è di fatto la possibilità di includere la spesa sostenuta per l’intervento nelle spese sanitarie detraibili, che poi vanno dichiarate nel modello 730 e per le quali spetta una detrazione Irpef del 19% con franchigia fino a 129,11 euro, analogamente a quanto avviene per le spese mediche.
Le circolari dell’Inps hanno chiarito quando spetta la detrazione per interventi di chirurgia plastica ed è chiaro che la discriminante per poter detrarre un intervento chirurgico è nella sua finalità.
La detrazione è, ad esempio, esclusa per le prestazioni di chirurgia o di medicina estetica non conseguenti ad incidenti, malattie o malformazioni congenite, anche se effettuate da personale medico o sotto la sua supervisione.
Intervento di chirurgia plastica dei figli
Se la spesa riguarda i figli, la detrazione spetta al genitore che l’ha sostenuta. Se il documento di spesa è intestato al figlio fiscalmente a carico, le spese sono suddivise, in relazione al loro effettivo sostenimento, tra i genitori. Questi ultimi possono infatti ripartire le spese in maniera diversa dal 50% annotando sul documento comprovante la spesa stessa la percentuale di ripartizione.