Iva sul tartufo dimezzata: i social si riempiono di polemiche

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Il taglio dell’Iva sul tartufo ha generano non poche polemiche. Di seguito i dettagli.

Taglio dell'Iva sul tartufo
Taglio dell’Iva sul tartufo

Nella legge di bilancio appena approvata in via definitiva è stata inserita una norma che sta facendo parecchio discutere: bersaglio è stata l’Iva sul tartufo.

Cosa è accaduto

La manovra, infatti, dispone l’abbassamento dell’imposta sul valore aggiunto sui tartufi facendo passare l’Iva dall’attuale 10% per i prodotti freschi al 5% e dal 22% per i prodotti lavorati ( creme, sughi…) al 10%. In poche parole dall’anno prossimo chi comprerà tartufo spenderà di meno.

Questo prodotto d’eccellenza italiana, tra i più cari sul mercato, verrà perciò equiparato a livello di Iva ad un prodotto di prima o, addirittura, primissima necessità, al contrario di molti alti prodotti che, seppur necessari, risultano tassati con un’Iva al 22% (ad esempio gli assorbenti igienici, usati ogni mese dalle donne).

Perché ridurre l’Iva sul tartufo?

E’ lecito domandarsi per quale motivo il governo abbia preferito detassare quello che a tutti gli effetti è un bene di lusso come il tartufo mentre nessuno si sia mai prodigato a reperire le risorse necessarie a coprire il calo dell’Iva su ciò che è realmente necessario.

Quella dell’abbassamento dell’Iva è una battaglia iniziata dall’eurodeputato leghista Alberto Cirio, il quale ha approvato con soddisfazione questo provvedimento commentando:

“Con la fine dell’anno giunge all’epilogo finalmente anche la nostra battaglia per adeguare l’Iva italiana sul tartufo a quella degli altri Paesi europei. Si chiude un percorso cominciato due anni fa con una denuncia alla Commissione europea per quello che era, a tutti gli effetti, un autogol per uno dei prodotti-simbolo dell’enogastronomia italiana. L’Europa aveva accolto il nostro appello e minacciato una procedura d’infrazione nel caso in cui l’Italia non si fosse adeguata agli altri paesi UE dove è possibile trovare il tartufo. Un primo risultato alla nostra battaglia era stato ottenuto due anni fa con l’abbassamento dell’Iva dal 22% al 10%, adesso finalmente si chiude il cerchio”.

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