È già attivo sul portale GSE la domanda per richiedere i contributi e finanziare le Comunità Energetiche Rinnovabili nei piccoli Comuni. I dettagli.
Come sapete l’Europa sta puntando moltissimo alla difesa dell’ambiente, adottando politiche sempre più orientate a sostenere questo preziosissimo progetto.
A supporto di questi ideali a inizio anno è entrato in vigore il decreto del MASE volto a promuovere lo sviluppo di particolari entità del nostro Paese.
Chi sono? Parliamo delle CER,
Comunità Energetiche Rinnovabili
che sempre più spesso si sentono nominare nei piccoli Comuni italiani.
Continuate la lettura per saperne di più.
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Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa sono?
Spiegato in parole semplici si tratta di un’unione di vari utenti (cittadini, PMI, enti territoriali, enti del Terzo settore ecc.) che producono, gestiscono e condividono energia elettrica rinnovabile di uno o più impianti locali.
All’interno di una CER, grazie alla rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, l’energia rinnovabile può essere condivisa tra diversi soggetti, produttori e consumatori, compresi all’interno di una stessa area geografica, permettendo il funzionamento del meccanismo di condivisione virtuale.
Si tratta dunque di uno strumento in grado di creare benefici su tutti i fronti a chi ne fa parte, permettendo l’autoconsumo di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Il vantaggio sta proprio nel favorire una riduzione delle emissioni di gas serra e guidare verso l’indipendenza energetica del Paese.
Per quanto concerne le tipologie di aggregazione, il Consiglio Nazionale del Notariato individua, con lo studio 38/2024/I, la cooperativa quale formula più adatta per le CER in presenza di principi imprenditoriali mutualistici. La CER in forma di cooperativa ha notevoli vantaggi, tra cui la possibilità di perseguire simultaneamente uno scopo mutualistico, uno non economico e uno scopo lucrativo secondario.
Chi può aderire alle CER?
Come anticipato si tratta di un raggruppamento tra produttori e consumatori di energia. Dunque possono entrare a far parte delle Comunità Energetiche le seguenti categorie di soggetti:
- produttore di energia da fonte rinnovabile che realizza l’impianto alimentato da fonte rinnovabile;
- auto-consumatore di energia ovvero colui che possiede un impianto di produzione da fonte rinnovabile e produce energia per soddisfare i propri bisogni e distribuisce quella in eccesso con il resto della comunità;
- consumatore di energia elettrica che non possiede alcun tipo di impianto ma ha attiva una propria utenza elettrica. I suoi consumi possono essere coperti in parte dall’energia elettrica rinnovabile prodotta dagli altri membri della comunità. Rientrano in tale casistica anche i clienti ricadenti in uno stato di vulnerabilità e quelli con reddito basso.
Ottenere gli incentivi
Dallo scorso 8 aprile 2024
È OPERATIVO
il portale per accedere ai contributi per le spese sostenute per gli impianti a energia rinnovabile inseriti proprio all’interno delle CER.
Principale requisito per costituire le CER è che gli impianti di produzione da fonte rinnovabile dovranno avere una potenza non superiore a 1 MW.
Le domande potranno essere inoltrate tramite il sito del GSE, previa registrazione nell’area clienti e salvo esaurimento anticipato delle risorse,
entro il 31 marzo 2025.
In caso di problemi nella redazione delle istanze, è possibile usufruire delle guide messe a disposizione dallo stesso Gestore nonché di una FAQ dedicata.
Per tali progetti occorre fare un distinguo tra due differenti opportunità:
- una tariffa incentivante riconosciuta sulla quantità di energia autoconsumata, rivolta all’intero territorio nazionale.
- un contributo in conto capitale pari al 40% della spesa ammissibile per interventi di nuova costruzione che di potenziamento degli impianti a energia rinnovabile, destinato ai Comuni con meno di 5mila abitanti.
Entro 18 mesi dall’ammissione al contributo occorrerà provvedere all’attivazione degli impianti e comunque non oltre il 30 giugno 2026.