Fatto in casa da IAD: il business dell’impresa alimentare domestica

Indice dei contenuti

Una realtà che in pochi conoscono e che sono negli ultimi anni ha iniziato a fare la sua scalata nel nostro Paese. Le regole per dare vita alla vostra impresa alimentare domestica.

Aprire un'impresa alimentare domestica
Aprire un’IAD

Volgiamo verso il mondo della ristorazione, una realtà in continuo mutamento e altamente focalizzato sull’innovazione che ha dato vita a una nuova specie: le IAD meglio note con il nome

imprese alimentari domestiche.

Per chi è appassionato di cucina sa che esistono una miriade di strumenti interessanti per rendere le nostre ricette sempre più raffinate e gustose.

E che dire poi delle nuove formule di accoglienza del cliente nata in questi ultimi anni come ad esempio l’home restaurant!

Vediamo di addentrarci dentro questo interessante settore e capire come crearne una.

Nel frattempo vi invitiamo a leggere il nostro articolo sul fondo perduto Gastronomia e Agroalimentare, tema che potreste trovare interessante.

Chi è l’impresa alimentare domestica (IAD)?

Partiamo dal principio.

Le IAD raggruppano quelle attività che si occupano della preparazione e della vendita di alimenti presso un’abitazione privata, come lo è appunto la propria cucina di casa.

La legge attualmente vigente ammette la possibilità di trarre profitto sfruttando la propria passione culinaria preparando pasta fresca, salse, dolci e conserve da vendere al pubblico

senza la necessità di dover eseguire alcun cambio di destinazione d’uso.

È dunque ammessa la preparazione ed elaborazione di prodotti di diverso genere nel nostro piccolo spazio casalingo.

Eccoti una lista esemplificativa:

  • servizio catering con menu completo a partire dai primi fino a giungere al dessert;
  • cibi già pronti (es. pasta al forno, pollo arrosto ecc.);
  • prodotti tipici regionali o locali;
  • conserve e confetture;
  • dolci;
  • bevande non alcoliche (vietata invece la produzione e somministrazione di alcolici, che richiede invece una specifica licenza).

Un plan per la tua IAD

Naturalmente non tutto avviene per caso. Quando si tratta di impresa dobbiamo sempre avere in mente un

business plan

di quello che vogliamo portare avanti, in particolare dei prodotti su cui vogliamo focalizzarci. Questo vale anche per l’impresa alimentare domestica.

Nondimeno non possiamo dimenticarci della normativa inerente alla preparazione e conservazione degli alimenti, per i quali

è necessario il rispetto delle norme di igiene nonché dell’etichettatura e della rintracciabilità degli stessi,

inquadrate rispettivamente nel regolamento CE n. 852 del 2004, nel regolamento CE n. 1169 del 2011 e nel regolamento CE n. 178 del 2002.

Nonostante queste disposizioni, gli IAD non hanno ancora una specifica legge dedicata a loro, né tantomeno hanno ricevuto la stessa accoglienza in tutte le zone d’Italia.

Preparazione e apertura di un’impresa alimentare domestica

Dunque avrete compreso che avete a disposizione una molteplicità di prodotti tra cui scegliere per orientare il vostro business, questo in base anche alle esigenze di mercato.

Non dimenticate infatti di fare un’accurata indagine su quelle che sono le richieste più in voga, oppure potete semplicemente fare affidamento sulle vostre conoscenze e capacità culinarie per

destreggiarvi in quello che sapete fare meglio e seguire la vostra passione!

Scegliete con attenzione poiché in fase di costituzione dovrete indicare l’ambito di cui vi occuperete nella SCIA.

Se già state valutando questa ipotesi, vi consigliamo di iniziare da subito seguendo un corso HACCP, indispensabile per poter lavorare in questo settore e conoscere tutte le disposizioni e i requisiti da rispettare garantendo la sicurezza dei clienti e della tua attività.

Normativa di fruizione dei locali

È vero che la cucina rappresenta la regina sovrana in cui tutto ha luogo, ma è ugualmente importante tener conto degli altri luoghi in cui avviene la vendita.

Riguardo la manipolazione dei cibi, le disposizioni vigenti richiedono una serie di specifiche da rispettare, anche per chi vuole avviare un’impresa alimentare domestica: ad esempio pavimenti e pareti devono essere lisci e lavabili, il lavabo deve avere un’apertura non manuale e disporre di sapone liquido e salviette monouso.

Inoltre devono essere predisposte tutte le misure atte a evitare la contaminazione degli alimenti da parte di agenti esterni, quali insetti e animali domestici.

Le materie prime utilizzate devono essere riposte in contenitori ben etichettati, con nome e data di produzione, conservando scontrini e fatture di acquisto.

Per quanto riguarda le attrezzature, sono accettate quelle normalmente utilizzate dal nucleo familiare,

ad eccezione dei materiali in legno, non ammessi.

Frigo e congelatore dovrebbero prevedere un termometro con display esterno per indicare la temperatura di conservazione.

Il prodotto finito va confezionato in recipienti adatti al trasporto di alimenti.

Indica sempre l’eventuale presenza di allergeni!

Il personale deve lavorare in totale sicurezza utilizzando guanti e copricapo, per evitare la caduta dei capelli. Tagli e ferite vanno protette con adeguata medicazione.

Costi e pratiche da predisporre

Allontanandoci dalla corretta metodologia di conservazione e manipolazione degli alimenti, parliamo di come fare ad aprire una IAD.

Dal punto di vista burocratico un’impresa alimentare comporta una serie di requisiti obbligatori:

  • essere maggiorenne;
  • aver aperto partita IVA;
  • essere regolarmente registrati presso la Camera di Commercio;
  • per l’ottenimento della SCIA occorre aprire le posizioni Inps e Inail;
  • aver superato i controlli ispettivi dell’Asl di riferimento.

Questi sono i costi iniziali a cui seguono quelli gestionali che l’imprenditore dovrebbe tenere attentamente sotto controllo, ovvero:

  • contributi previdenziali del proprietario ed eventuali dipendenti;
  • commercialista incaricato nel seguire l’aspetto fiscale;
  • tassazione nel regime fiscale prescelto.

Andando nello specifico il regime forfettario permette di godere di molteplici agevolazioni rispetto agli altri regimi, favorendo una più fluida gestione della contabilità.

Come per tutte le imprese, è necessario disporre di un capitale iniziale da poter investire, di molto inferiore quello per le IAD rispetto ad attività quali ristoranti e pizzerie.

Insomma costituire una IAD rappresenta un ottimo modo per coniugare passione e profitto…una formula utile a chi vuole arrotondare a fine mese.

Ricordate che al momento in alcune Regioni è anche aperto un

BANDO PER IL SOSTEGNO ALLA CREAZIONE D’IMPRESA

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