A tutela dei diritti del lavoratore, è concesso il congedo familiare che permette di assistere una persona cara al verificarsi di eventi rilevanti quali il decesso o la malattia grave. I dettagli.
Nella vita di una persona possono accadere delle situazioni spiacevoli che possono metterci alla prova.
Sappiate però che la legge viene in nostro aiuto, tutelando il lavoratore con dei permessi speciali che gli permettono di prendersi del tempo per accudire un familiare:
i congedi familiari.
Nelle prossime righe vi illustreremo tutto ciò che dovete sapere sui diritti che vi spettano.
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Tipologie di congedo
I permessi che un lavoratore può prendersi dal lavoro dipendono dalla natura dell’evento: può riferirsi alle nozze, alla malattia di un parente o addirittura riguardare la riabilitazione dalla tossicodipendenza.
Di seguito elenchiamo le principali tipologie di congedo familiare:
- congedo matrimoniale;
- congedo per gravi motivi familiari;
- congedo per lavoratori tossicodipendenti;
- congedo per lutto e grave infermità.
Andiamo a vedere nel dettaglio ciascuna di queste formule per conoscerne le caratteristiche.
Congedo matrimoniale
Qualora venga celebrato con effetti civili, il lavoratore ha diritto a 15 giorni di calendario retribuiti in occasione del proprio matrimonio.
Il permesso è fruibile da lavoratori e lavoratrici che abbiano un rapporto di lavoro attivo
da almeno una settimana.
Per ottenerlo è necessario far pervenire al datore di lavoro la relativa documentazione attestante la celebrazione del matrimonio.
Congedo per gravi motivi familiari
In presenza di gravi motivi familiari al lavoratore è concesso un periodo di congedo non retribuito della durata non superiore a 2 anni, continuativo o frazionabile.
Anche in questo caso si richiede di esibire la prova per potersi vedere accolta la richiesta.
Una volta presentata al datore di lavoro, sarà lui stesso a prendere una decisione, se accoglierla o meno.
Il lavoratore ha diritto a conoscere l’esito della richiesta entro 10 giorni dalla presentazione della stessa.
Congedo per lavoratori tossicodipendenti
L’accesso a specifici programmi di riabilitazione terapeutica permette di richiedere al datore di lavoro un’aspettativa non retribuita della durata massima di 3 anni, con conservazione del posto di lavoro.
Possono richiederlo tutti i lavoratori e lavoratrici tossicodipendenti o alcoldipendenti, con contratto a tempo indeterminato che intendono accedere a questi programmi.
Congedo per lutto o grave infermità
Il lavoratore può richiedere al proprio datore di lavoro di assentarsi a seguito di decesso o grave infermità di un parente (coniuge, convivente, parente di 2° grado o altri casi previsti dal CCNL aziendale).
Il permesso è interamente retribuito da parte dell’azienda e consta di 3 giorni lavorativi annui.
Alternativamente è possibile concordare in forma scritta diverse modalità di svolgimento dell’attività lavorativa anche per periodi superiori a 3 giorni tra lavoratore e datore.
Sta di fatto che il permesso può essere fruito continuativamente entro 7 giorni lavorativi dal decesso, dall’insorgenza della grave infermità o della necessità di provvedere a specifici interventi terapeutici.
Non è possibile il frazionamento di tale diritto.
Se coincidente con le ferie, queste vengono interrotte in favore del permesso in quanto queste giornate non consentono il recupero psico-fisico del lavoratore.