La CGUE conferma l’obbligo da parte del gestore della piattaforma OnlyFans al versamento dell’IVA per l’intero importo incassato. I dettagli sul caso OnlyFans.
Avrete sicuramente sentito parlare delle normative che l’Unione Europea ha imposto ad alcune piattaforme social.
L’ultima prescrizione arriva proprio dalla Corte di Giustizia UE che, con la sentenza C-695/20, chiarisce una volta per tutte il pagamento dell’IVA da parte di uno di questi siti con un interessante caso.
E pensate un po’, nell’occhio del ciclone è finito
ONLYFANS,
il servizio di intrattenimento per adulti in cui i content creator pubblicano materiale di vario genere (foto e video), guadagnando denaro dagli utenti che vi accedono mediante abbonamento.
Ma approfondiamo meglio cosa ha scatenato la dura presa di posizione della Corte di Giustizia europea.
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Caso OnlyFans vs IVA
La società londinese mediatrice tra creator e fan, la Fenix International Limited, gestisce la conosciutissima piattaforma OnlyFans riscuotendo e distribuendo i pagamenti ai creatori di contenuti, determinando il canone da versare per accedere alla piattaforma.
Tutto questo trattenendo il 20% di ciascuna somma di quanto versato dagli utenti e attribuendo il restante 80% ai singoli content creators.
Ma il fatto curioso è che solamente su questo 20% la società applica l’IVA britannica.
FURBIZIA O STUPIDITA’?
Da qui sono partiti gli avvisi di accertamento per il mancato versamento dell’IVA per le annualità dal 2017 al 2020.
Caso OnlyFans: risoluzione
La questione sollevata dunque riguarda il fatto che la Fenix avrebbe dovuto assoggettare a IVA l’intero importo incassato e non solamente il 20% prelevato come propria provvigione.
Nell’ambito della Direttiva IVA l’Amministrazione finanziaria riprende in mano il Regolamento UE 282/2011, articolo 9-bis, nel quale si dichiara che
“se i servizi prestati tramite mezzi elettronici sono resi attraverso una rete di telecomunicazione, un’interfaccia o un portale, quale un mercato delle applicazioni, si presume che un soggetto passivo che interviene in detta prestazione agisca in nome proprio ma per conto del prestatore di tali servizi, a meno che tale prestatore sia esplicitamente designato, da detto soggetto passivo, quale prestatore e ciò risulti dagli accordi contrattuali tra le parti”.
L’azienda Felix non solo rende disponibile l’uso della piattaforma, ma consente l’esecuzione di operazioni finanziarie.
Oltretutto gestisce tutta la parte contabile e amministrativa, fissando le condizioni generali di utilizzo del servizio.
I giudici della Corte hanno concluso condannando OnlyFans a versare l’Iva per l’intero importo percepito, stornando al creator la propria parte.
Chissà come reagiranno gli utenti a questa novità di natura fiscale… staremo a vedere.