Il Governo ha introdotto un bonus per dare una mano ai nuovi assunti, costretti a cambiare città per motivi occupazionali, con le spese per l’affitto e la manutenzione della nuova abitazione. Qui sotto tutti i dettagli.

Cambiare città per seguire un’opportunità lavorativa è una scelta importante, spesso accompagnata da entusiasmo e aspettative, ma anche da una lunga lista di spese e pratiche.
Trovare casa, sostenere i costi iniziali, organizzare il trasloco: tutto questo può diventare un ostacolo non da poco, soprattutto per chi affronta un trasferimento da una regione all’altra.
Eppure, il 2025 porta con sé una novità interessante per chi si trova proprio in questa situazione.
Nascosta tra le pieghe della nuova Legge di Bilancio, è spuntata una misura che potrebbe rivelarsi molto utile per tutti coloro che hanno in programma un trasferimento in un’altra città per iniziare un nuovo lavoro a tempo indeterminato.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Scopriamolo insieme, perché vale davvero la pena conoscerlo nel dettaglio.
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Bonus affitto per i nuovi assunti – cosa prevede?
Il beneficio introdotto dal Governo prende la forma di un incentivo fiscale legato alle spese per l’affitto e la manutenzione della nuova abitazione.
In parole semplici, i datori di lavoro avranno la possibilità di riconoscere ai propri dipendenti fino a 5mila€, per un massimo di 2 anni, destinati esclusivamente a coprire parte dei costi della nuova sistemazione.
Il punto forte di questo bonus?
Le somme ricevute non saranno tassate.
Per chi si trasferisce, è un vantaggio non da poco: si tratta di un sostegno reale, che non va a pesare sulla dichiarazione dei redditi e che non comporta imposte aggiuntive.
Inoltre, questo contributo si aggiunge ai classici fringe benefit già previsti dal sistema fiscale: 1.000€ l’anno per chi non ha figli a carico e 2.000€ per chi invece li ha.
A chi è destinato questo bonus?
Attenzione: NON si tratta di un beneficio valido per tutti.
Sono previste alcune condizioni precise per accedere al bonus, che restringono il campo ai lavoratori che si trovano in situazioni ben definite:
- è necessario trasferire la residenza nel Comune in cui si svolgerà il nuovo lavoro, a una distanza minima di 100km dalla residenza precedente;
- il reddito da lavoro dipendente percepito nel 2024 non deve superare i 35mila€ lordi;
- è fondamentale che il rapporto di lavoro sia iniziato nel 2025 con un contratto a tempo indeterminato; non sono ammessi né contratti a termine né trasformazioni da tempo determinato.
Quindi, chi si trasferisce per una nuova posizione stabile può sperare in un sostegno concreto.
Ma il datore di lavoro NON è obbligato a offrirlo: la decisione spetta all’azienda.
Come funziona
Se l’azienda decide di aderire all’iniziativa e offrire il beneficio, i dipendenti interessati dovranno presentare una dichiarazione sostitutiva che attesti il rispetto dei requisiti previsti.
Sarà necessario indicare, ad esempio, la nuova residenza e fornire i dati relativi al reddito dell’anno precedente.
Un elemento da non sottovalutare è l’impatto del bonus sull’ISEE:
anche se le somme non vengono tassate, rientrano comunque nel calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente,
con possibili ripercussioni su eventuali agevolazioni sociali o familiari.
Un’altra precisazione utile: l’incentivo copre solo l’affitto e la manutenzione dell’immobile, lasciando escluse altre voci di spesa spesso rilevanti in fase di trasferimento, come il trasloco, le utenze, l’arredo o i trasporti.
Un’opportunità da non perdere
Per chi sta valutando un trasferimento per iniziare un nuovo lavoro stabile, vale la pena verificare se l’azienda intende offrire questo tipo di agevolazione.
Avere la possibilità di alleggerire le spese abitative può rappresentare un incentivo in più per affrontare il cambiamento con maggiore serenità.
Il consiglio?
Informarsi con largo anticipo, confrontarsi con il reparto HR o il consulente del lavoro dell’azienda, e assicurarsi di avere tutti i requisiti richiesti.
Il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per cambiare città… con un aiuto in più.