23/05 2019

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La prima cosa bella di giovedì 23 maggio 2019 è la seconda. La seconda canzone che è stata anticipata da Western Stars, il nuovo albume di Bruce Springsteen in uscita a giugno. Si intitola There goes my miracle. E’ un brano inusuale: poco rock, tanti archi. Musica della nostalgia. Le canzoni sono, anche, quel che pensi ascoltandole: “Ecco il mio miracolo, che se ne va”. A New York, nel quartiere di SoHo, c’era un bar chiamato Milady’s, l’ultimo bar scrauso di quella zona. Negli Anni Novanta si sparse la voce che il Boss, quando era in città, andasse lì a giocare a biliardo. Ci sono finito spesso, con lo sciocco proposito di poter poi dire: “Ho visto Springsteen giocare a biliardo”. Non è mai successo. E l’ultima volta che sono andato lì, al posto di Milady’s e del suo bancone screpolato c’era un ristorante lindo e pinto, della catena Coco pazzo: “Ecco il mio miracolo, che se ne va”. Mentre attendevo invano Springsteen ho conosciuto altre persone: alcune sono finite in un racconto, altre in un pezzo della mia esistenza. La vita, capiamo dopo un po’, è quel che accade mentre si aspetta un miracolo. Se siamo particolarmente svegli capiamo che è il miracolo. L’importante è riuscirci prima che il locale chiuda.