Arriva il bonus chirurgia estetica per le spese sanitarie di tipo estetico con lo scopo di risolvere difficoltà legate alla salute psicologica e fisica della persona. I dettagli.
Ne avevamo parlato in un vecchio articolo e crediamo sia tornato il momento di aggiornarci su quanto è cambiato in questi anni sull’argomento.
Quando si parla di chirurgia estetica non ci si riferisce solo a quei ritocchini che si fanno per sentirsi meglio quando ci si guarda allo specchio, ma anche interventi diretti a risolvere quei fastidiosi problemi che
impediscono di vivere a pieno la tua vita.
Difficoltà respiratorie dovute a un setto nasale deviato può per esempio richiedere un intervento di chirurgia estetica. Questo come anche l’intervento chirurgico per dismorfismo mammario, come ci suggerisce un nostro amato lettore.
Tutte queste operazioni possono essere portate in detrazione?
Lo scoprirete continuando la lettura di questo articolo.
Bonus chirurgia estetica: detraibile in dichiarazione dei redditi
L’approvazione del decreto Anticipi (Dl n. 145/2023) ha concesso il
BOLLINO VERDE
per l’esenzione IVA di spese sanitarie a carattere estetico al fine di risolvere problemi legati alla salute psicofisica della persona.
Ebbene a partire dal 2023 è possibile portarle in detrazione per il 19% nel Modello 730
con franchigia di € 129,11 per operazioni dirette alla diagnosi, al ricovero e alla cura di determinate condizioni patologiche.
Le spese ammesse alla detrazione
Rientrano tra le spese detraibili tutte le attività e gli strumenti connessi all’intervento (es. anestesia, flebo, riabilitazione, ecc.).
Sono inclusi anche gli interventi di piccola entità eseguiti in day hospital.
MI RACCOMANDO
Per poter essere detratte sono ammesse le spese per interventi chirurgici diretti al recupero della regolarità funzionale e sanitaria della persona, purché debitamente certificate dal medico.
Le operazioni che invece coinvolgono la semplice rimozione di malformazioni estetiche per rendere il proprio aspetto fisico più gradevole, SONO ESCLUSE.
Nel caso in cui sia uno dei propri figli a carico ad essere sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica, le spese verranno suddivise tra i genitori.
Documentazione da presentare
Il contribuente deve essere munito dell’apposita
CERTIFICAZIONE MEDICA.
La stessa Corte di giustizia tributaria di secondo grado delle Marche, con la sentenza n. 889/01/2023, ha stabilito che
non basta la semplice descrizione degli interventi,
“bensì occorrerebbe disporre di documentazione clinica completa (e non anonima), a riprova del tipo di intervento eseguito e delle necessità terapeutiche sottostanti”.
In presenza di più fatture è possibile godere del bonus sull’intero importo a patto che dalla documentazione sanitaria sia evidente la correlazione tra il problema e ciascuna fattura.
Per avere più informazioni a riguardo rivolgetevi ad un nostro consulente.