Pignoramento del conto corrente

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Il pignoramento del conto corrente è una forma di esecuzione che colpisce somme di denaro depositate in banca. Ma non sapete che ci sono delle limitazioni alla pignorabilità. I dettagli.

Limiti al pignoramento del conto corrente
Limiti al pignoramento del conto corrente

Disporre di un conto corrente è uno strumento indispensabile per famiglie e imprenditori.

Eppure pur consentendo la custodia del proprio denaro, dall’altro lato può diventare mira di privati ed enti pubblici per recuperare un credito insoluto. Una procedura che comporta il blocco del conto e il prelievo delle somme pari al debito, trasferite poi al creditore.

Ci riferiamo al

PIGNORAMENTO DEL CONTO CORRENTE

È un’azione legittima in tutti i casi o ci sono delle limitazioni a questa disposizione?

Scopriamolo insieme.

Pignoramento del conto corrente: come funziona

Tra le mille tipologie di pignoramento quella del conto corrente è forse la più temuta. Per richiederlo il creditore deve essere in possesso di un titolo esecutivo valido disposto da un giudice che accerti la situazione debitoria del proprietario del conto corrente.

Naturalmente l’efficacia della procedura è legata a un saldo positivo sul conto, tale da garantire il recupero crediti da parte del creditore.

Limiti al pignoramento

L’Agenzia delle Entrate chiarisce inoltre che

“Il pignoramento può essere effettuato anche sulle somme depositate sul conto corrente, a esclusione dell’ultimo stipendio o salario che resta sempre disponibile per qualsiasi necessità del debitore”.

Il che induce a pensare che

non esistono conti correnti che non siano pignorabili, nemmeno quelli esteri.

Il conto corrente bancario o postale può essere oggetto di pignoramento nella sua interezza

solo per la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale (€ 503,27 x 3 = € 1509.81).

Se è vero che qualsiasi tipo di conto può essere pignorato, è altrettanto vera una cosa: che al debitore vengano garantiti i mezzi economici per il proprio sostentamento.

Infatti la limitazione sta nel garantire il minimo vitale corrispondente al doppio dell’assegno sociale (€ 1006.54).

E i conti in rosso?

La legge italiana ha stabilito che non possono essere toccati conti incapienti o in rosso, mentre sono pignorabili gli eventuali depositi successivi alla riattivazione del conto.

In caso di conto corrente cointestato è previsto il pignoramento della sola metà del credito presente.

Non sono invece MAI PIGNORABILI quei conti alimentati da:

  • assegni di accompagnamento per disabili;
  • rendite di assicurazioni sulla vita;
  • pensioni di invalidità.

Se volete scoprire se è possibile avere due prime case, cliccate qui.

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