Gestire l’eredità di una persona venuta a mancare non è mai cosa semplice. Serve un professionista che possa gestire le pratiche successorie e conosca le limitazioni dettate dalla normativa. Scopri i 5 punti sulle successioni.
Parlare di successione è sempre un argomento complesso e bisogna conoscerne i caratteri e gli effetti che può avere sui successori.
Una materia specialistica quanto comune che tocca tutti noi, che richiede gli strumenti adatti per gestire le operazioni e una profonda conoscenza della legislazione.
Per iniziare eccovi 5 cose che dovreste sapere sulle successioni, soprattutto se non siete gli unici ad essere stati nominati.
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Successioni: cosa s’intende?
La prima cosa da conoscere prima di tutto è che la dichiarazione di successione rappresenta lo strumento fiscale obbligatorio attraverso il quale lo Stato provvede alla determinazione dell’imposta di successione gravante sugli eredi e che deve essere presentata entro 12 mesi dall’apertura della successione.
Questo implica che può avere un notevole impatto per gli eredi.
Ma vediamo di sondare alcuni dubbi sul chi e come vadano inquadrati certi lasciti nelle successioni.
Le successioni in 5 punti
Reversibilità
Partiamo innanzitutto con
la reversibilità.
La pensione di reversibilità non è legata alla successione ma è una forma di tutela previdenziale erogata ai familiari del lavoratore deceduto e che può essere riconosciuta esclusivamente ai seguenti soggetti:
- coniuge superstite (anche se separato o divorziato);
- figli minori di 18 allungato a 21 anni se frequentano le scuole superiori o 26 se iscritti all’università purché siano stati a carico del genitore defunto e non svolgano attività lavorativa;
- figli inabili al lavoro per i quali la pensione spetta indipendentemente dall’età;
- fratelli celibi o sorelle nubili a condizione che risultino inabili al lavoro, non siano titolari di pensione e siano a carico del de cuius.
Questo significa che anche a seguito di rinuncia dell’eredità, si ha comunque diritto di percepire la pensione di reversibilità.
Trattamento di fine rapporto
Altro punto dolente riguarda il
TFR.
Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) o TFS (Trattamento di Fine Servizio per i dipendenti pubblici) può essere corrisposto ai parenti entro il terzo grado (genitori, fratelli, nipoti) o agli affini entro il secondo grado (suoceri, generi, nuore, cognati), a condizione che siano conviventi e a carico del lavoratore defunto.
Anche questa somma di denaro si discosta dalle regole previste per il patrimonio ereditario, pur trovandosi in presenza di un testamento.
Assicurazione sulla vita
Affrontiamo il terzo aspetto conteso tra coloro che sono chiamati all’eredità.
L’assicurazione sulla vita che fine fa?
Anche questo particolare strumento giuridico usato per proteggere il proprio patrimonio
non rientra nell’asse ereditario.
Questo implica che le somme dovute dalla compagnia assicurativa spettano solamente al beneficiario/ai beneficiari per diritto proprio.
Beni mobili: automobili e motocicli
E per quanto riguarda i beni mobili?
Se si tratta di beni come automobili e moto vi sono anche qui obblighi e adempimenti differenti rispetto a qualsiasi altro bene ereditato.
In generale, diversamente da quanto previsto per gli immobili, i beni mobili non sono soggetti all’imposta di registro.
A meno che il testamento non dia chiara espressione dell’erede del veicolo, i beni mobili ricadono nella successione dunque spetterà
a ognuno degli eredi in proporzione della loro quota.
Per praticità in presenza di più eredi sarebbe più conveniente scegliere un unico proprietario tra gli eredi designati.
Altrimenti resta valida la possibilità di cointestare l’auto, obbligatoria almeno per un primo momento data la necessità del passaggio di proprietà.
Ricordate infine di verificare prima di accettare l’eredità e il mezzo è ipotecato o sottoposto a fermo amministrativo richiedendo al PRA una visura.
Successioni degli animali domestici
E infine…
abbiamo lasciato per ultimo il discorso sugli animali domestici. Chi ne ha uno in casa sa che è impossibile separarsene.
Ma se avete visto qualche film americano dove cani, gatti e chi più ne ha più ne metta sono stati nominati nel testamento quali unici eredi sappiate che
in Italia non è possibile nominare eredi i propri amici pelosi in quanto la legge italiana impone la capacità giuridica.
Rientrano a tutti gli effetti come beni materiali.
Quindi?
La proprietà ricade dunque sugli eredi che dovranno decidere come prendersi cura dell’animale e a chi di loro sarà affidato.