Pubblicato ieri il bando relativo ai contributi destinati al sostegno delle MPI artigiane nello sviluppo e nella modernizzazione tecnologica degli impianti, inclusa la creazione di nuove imprese.
La Regione Marche non si ferma sul fronte dei bandi e dei contributi erogati in favore delle piccole attività locali.
Una nuova opportunità disponibile dal 26 giugno sono i fondi stanziati per le micro e piccole imprese artigiane costituite in forma singola, per
l’ammodernamento tecnologico in termini di efficienza e sostenibilità e la creazione di nuove unità produttive.
Nelle prossime righe approfondiremo meglio questo argomento, ma se invece preferite sapere come richiedere il bonus revisione cliccate qui.
MPI artigiane: le misure di intervento
Sappiamo che moltissime imprese che operano nel nostro territorio hanno la forma micro o piccola e, per sostenerle, il contributo in oggetto volge alla realizzazione di
due misure distinte:
A. progetti di sviluppo e di investimento nell’ambito dell’innovazione, incluse le applicazioni digitali e le nuove soluzioni energeticamente efficienti, sicure e sostenibili;
B. creazione di nuove imprese artigiane.
Pertanto saranno ammessi esclusivamente quegli interventi volti alla concretizzazione di uno dei programmi di investimento indicati sopra.
Per la misura A il costo complessivo ammesso non dovrà essere inferiore a € 40mila mentre per la misura B ciascuna impresa partecipante dovrà sostenere dei costi non inferiori a € 20mila.
Requisiti di ammissibilità
Le MPI che intendono partecipare al bando dovranno innanzitutto tener conto di una serie di requisiti da possedere al momento dell’erogazione del contributo, che indichiamo qui di seguito:
- essere attive ed avere la sede legale o, almeno, una unità produttiva, già presente sul territorio nazionale;
- avere già/realizzare l’unità produttiva sede dell’investimento nel territorio della Regione Marche;
- essere iscritte all’Albo delle imprese artigiane (per le nuove imprese occorre provvedere all’iscrizione all’Albo entro e non oltre 30 giorni decorrenti dal decreto di concessione del contributo);
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, nonché disporre della capacità amministrativa, finanziaria e operativa per la realizzazione del progetto;
- non ricadere nella definizione di “impresa in difficoltà”;
- essere in regola con gli obblighi e i versamenti in materia fiscale, contributi previdenziali ed assistenziali;
- essere in regola con la normativa antimafia;
- essere in regola con le norme obbligatorie in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro;
- essere in regola con le norme obbligatorie vigenti in materia di edilizia, urbanistica e di tutela e salvaguardia dell’ambiente;
- essere in regola con la normativa in materia di aiuti di Stato.
Non sono pertanto ammesse situazioni di liquidazione volontaria, né la presenza di provvedimenti giudiziari, sentenze di condanna o altre cause sospensorie, decadenza o divieto.
Quali spese ammesse a contributo?
Vediamole brevemente insieme:
- spese per opere edili/murarie e impiantistiche, spese di ristrutturazione ordinaria e straordinaria su immobili di proprietà o in locazione pluriennale, ad esclusione del comodato d’uso;
- spese per macchinari e relativi impianti, hardware, attrezzature, stampanti 3D e plotter da taglio, scanner e laser, incluso il trasporto e l’installazione degli stessi;
- spese per investimenti immateriali;
- spese di progettazione e di consulenza nella misura massima del 20%;
- spese generali (in misura forfettaria del 7% delle spese ammissibili).
Spese non ammesse
Tra gli oneri invece non ammessi vi sono:
- oneri per imposte, concessioni, di urbanizzazione, spese bancarie, interessi passivi, e altri oneri meramente finanziari, avviamento e acquisto di licenze autorizzative per lo svolgimento dell’attività;
- spese relative a beni in comodato;
- spese che hanno beneficiato, integralmente o parzialmente, di altri contributi pubblici considerati Aiuti di Stato, inclusi contributi ricevuti in regime De Minimis e/o Temporary Framework;
- spese di ammortamento relative ad attivi materiali ed immateriali che hanno beneficiato di contributi pubblici considerati Aiuti di Stato, incluso il regime De Minimis e/o Temporary Framework;
- spese relative a consulenze per la presentazione e gestione della domanda;
- spese di consulenza amministrativa, contabile e legale;
- spese relative a commesse interne;
- spese regolate attraverso cessione di beni o compensazione di qualsiasi genere tra il beneficiario ed il fornitore;
- spese relative a beni usati e/o acquistati con il sistema della locazione finanziaria;
- spese per il funzionamento e la gestione dell’attività;
- pagamenti effettuati in contanti e/o tramite compensazione di qualsiasi genere tra il beneficiario ed il fornitore;
- spese effettuate e/o fatturate all’impresa beneficiaria dal legale rappresentante, dai soci dell’impresa e da qualunque altro soggetto facente parte degli organi societari e di amministrazione della stessa, ovvero dal coniuge o parenti ed affini entro il terzo grado in linea diretta, o collaterale dei soggetti richiamati;
- spese effettuate e/o fatturate dall’impresa nella cui compagine sociale siano presenti i soci e i titolari di cariche e qualifiche dell’impresa beneficiaria, ovvero i loro coniugi o parenti ed affini entro il terzo grado in linea diretta, o collaterale dei soggetti richiamati;
- la fatturazione e/o la vendita dei beni oggetto del contributo nonché la fornitura di consulenze alle imprese beneficiarie del contributo da parte di imprese, società o enti con rapporti di controllo o collegamento o che abbiano in comune soci, amministratori, o procuratori con poteri di rappresentanza;
- qualsiasi forma di auto-fatturazione;
- fatture con importo inferiore ad € 100,00;
- pagamenti effettuati a soggetti sprovvisti di P.IVA;
- spese effettuate in economia o per conto proprio.
Ammissibilità della spesa
A seconda del regime agevolativo, i termini di ammissibilità della spesa e i tempi di realizzazione dei progetti, si suddividono in due tipologie.
Per l’impresa che opta per il regime de minimis, si accettano i costi eseguiti dal 1° gennaio 2022 considerando la data di fatturazione.
Diverso è il caso degli aiuti di Stato concessi ai sensi del Regolamento di esenzione, per i quali
è richiesto che il progetto venga avviato successivamente la presentazione della domanda.
Indipendentemente dal regime prescelto, i progetti che ottengono il contributo avranno un termine di realizzazione e conclusione degli stessi entro e non oltre i 12 mesi dalla data di notifica del decreto di concessione del contributo.
Scadenza e presentazione della domanda
E infine non dimentichiamoci della fatidica scadenza…
13 ottobre 2023
La domanda andrà presentata esclusivamente online tramite la piattaforma SIGEF indicando tutti i dati richiesti e allegando la documentazione firmata digitalmente.
Se avete bisogno di ulteriori informazioni o se volete verificare la sussistenza dei requisiti della vostra impresa non esitate a richiedere informazioni scrivendoci alla nostra casella di posta