Grazie ai fondi del PNRR, il Mase promuove programmi di forestazione urbana allo scopo di riportare il verde in città, riducendo l’impatto ambientale e favorendo una miglior qualità della vita per i cittadini. I dettagli.
Sentiamo sempre più spesso parlare di sostenibilità: green economy, impatto zero, upcycling e chi ne ha più ne metta.
Nel frattempo le città continuano a popolarsi senza sosta e nella loro progettazione occorre riflettere su come combattere l’inquinamento e ridurre l’impatto ambientale dei centri urbani, soprattutto dopo le nuove normative europee.
Proprio su questo punto hanno preso piede nuovi progetti di riportare il verde in città: oltre alla creazione di giardini verticali si parla di
forestazione urbana
per rendere la natura una protagonista di queste zone.
Ricordiamoci infatti che le città sono responsabili dell’emissione di oltre il 70% di CO2, come pure dell’innalzamento della temperatura locale.
L’aspetto cruciale è non solo progettare e sviluppare nuove aree verdi ma è necessaria un’azione di reinserimento delle specie esistenti.
Conviene farlo? Come stiamo andando in realtà?
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Forestazione urbana: criticità dell’essere green
A tal proposito la Corte dei Conti ha rilevato, nella Delibera 8/2023/CCC, diverse problematiche riguardo lo stato di avanzamento del progetto PNRR nelle città metropolitane italiane maggiormente esposte all’inquinamento atmosferico.
Tra le questioni aperte si parla di
equiparazione fra semi e piante già cresciute:
la piantumazione degli alberi è in ritardo e alcune piante risultano già secche, oltre al fatto che solamente alcune città hanno superato la fase di progettazione.
La maggior parte di queste ha piantato i semi nei vivai, invece di procedere immediatamente con il collocamento di piante già adulte nelle aree prescelte.
I magistrati della Corte spingono a ottenere un pronunciamento da parte della Commissione europea e vigilare sull’esecuzione e sulla tempestività esecutiva.
Insomma c’è ancora molto da fare e poco tempo per agire, dato che uno degli obiettivi del PNRR è proprio quello di piantare 6,6 milioni di alberi entro la fine del 2024 in 14 città metropolitane del Paese.
Ce la faremo?
La svolta
Ora abbiamo le risposte ufficiali e finalmente
il caso è chiuso!
La Commissione europea ha messo fine alla questione sollevata dalla Corte dei Conti, convalidando l’attuazione e la concretizzazione del piano di tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano finanziato dal PNRR.
Dalle analisi era emerso che alcune Città metropolitane avevano superato la fase di progettazione solo piantando in vivaio semplici semi, invece di collocare piante già cresciute nei luoghi prestabiliti.
Dunque la Corte dubitava che la coltivazione dei semi potesse essere equiparata alla piantumazione di alberi già adulti.
Il Mase (Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica) ha illustrato con un comunicato l’esito della verifica condotta dalla Commissione Europea.
Esito più che positivo che conferma che
la semina equivale a piantare alberi
garantendo quindi la rendicontazione sulla domanda di pagamento di dicembre 2022.
Finalmente un caso che trova una conclusione soddisfacente.