Transizione 4.0: la Legge di Bilancio ci fornisce un quadro sintetico delle novità in materia di credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi e ad alta tecnologia.
Ve ne hanno mai parlato?
Perché questa è un’altra importantissima agevolazione,
DA NON PERDERE!
Si tratta di vedere se rientriate o meno (e in che misura) nell’agevolazione che incentiva le imprese a investire in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Beni strumentali 4.0: quali vantaggi?
Innanzitutto cerchiamo di sfatare un mito secondo il quale si dà per scontato di rientrare sicuramente e che per farlo bisognerebbe “ingannare” le carte.
Questo è proprio il concetto mentale che va assolutamente cambiato!
Se si rientra con tutte le caratteristiche previste, si approfitta dell’agevolazione.
Qualora invece non si rientrasse, NON BISOGNA TIRARE LA COPERTA.
Questo è quanto.
Vediamo dunque di cosa si tratta.
Sostanzialmente, come anticipato in premessa, si tratta di un contributo destinato all’acquisto di beni funzionali all’innovazione di aziende attive nel territorio nazionale.
A chi e per cosa?
Sono pertanto ammesse tutte quelle imprese e professionisti che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, ubicate nel territorio dello Stato, incluse le organizzazioni di soggetti non residenti.
Non vi è alcuna distinzione relativamente alla loro natura giuridica o dimensione, settore economico di appartenenza né tantomeno riferimenti ad alcun regime contabile o fiscale.
Diversamente, non possono accedere al contributo le ditte in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale in essere.
Beni agevolati nella 4.0
La normativa riconosce l’accesso al credito d’imposta se rispettata una delle seguenti condizioni:
- Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
(allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento)
DAL 10 AL 50% di credito d’imposta a seconda del periodo d’imposta e del tipo di investimento
2. Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232)
20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.
3. Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento)
diversi da quelli ricompresi nel sopracitato allegato A
2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
4. Altri beni strumentali immateriali
diversi da quelli ricompresi nel sopracitato allegato B:
2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
Accedere non è impossibile!
Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, occorre produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali
oppure
occorre fornire un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato dove risultino specifiche caratteristiche tecniche che permettano di includerli rispettivamente negli elenchi degli allegati A e B e purché risultino interconnessi con sistema di gestione della produzione o di finitura aziendale.
Infine per quanto concerne i beni con costo unitario di acquisizione non superiore a €300mila è sufficiente una dichiarazione rilasciata dal legale rappresentante.
Vi pare complicato il discorso?
Non più intricato del Superbonus.
Ce la possiamo fare.
È per (quasi) tutte le partite Iva. Informatevi, please!
E NON FATEVI DIRE: “ma è complicato, lascia stare!”
Per scoprire le opportunità dedicate all’imprenditoria femminile leggete il nostro articolo cliccando qui.