Sembrerebbe un semplice gesto di galateo, da buona educazione. Eppure nasconde dentro di sé qualcosa di più…la gentilezza è una qualità che implica ascolto, rispetto e fiducia nell’altro. Avremo finalmente scovato la strategia giusta per vivere bene il lavoro?
La gentilezza dovrebbe essere un must da applicare in tutti i settori lavorativi: un atteggiamento in grado di cambiare il mondo, un modo di interagire che invoglia anche gli altri a ricambiare con un sorriso.
Se promossa da una leadership altrettanto propositiva, è in grado di creare e rafforzare lo spirito di squadra in favore di una maggiore produttività.
Le difficoltà a cui siamo stati posti negli ultimi mesi, insieme alla lontananza forzata, sono state notevoli.
Queste hanno sicuramente prodotto degli effetti negativi con a una perdita di empatia dovuta proprio a una riduzione della socialità, della condivisione e dell’incontro con l’altro.
Nonostante ciò, la gentilezza appare come un elemento forte da non dimenticare, neanche quando siamo super affaccendati e stiamo raggiungendo dei livelli di stress piuttosto alti.
È proprio in tempi come questi, dove lo smart working è ancora parte integrante di un metodo di lavoro completamente trasformato, che dobbiamo ricordare l’importanza di ascoltare i colleghi con cui lavoriamo e supportarli nel raggiungimento degli obiettivi.
Mantenere quelle azioni quotidiane che, pur non lavorando gomito a gomito, servono a rafforzare e a rendere durevole il rapporto con gli altri.
Nella nostra piccola realtà, forse, la gentilezza non trova ancora il riscontro che meriterebbe, eppure andrebbe promossa attivamente quale principale strumento di team building che favorisce la collaborazione e la socialità tra colleghi.
Vivere bene al lavoro: perché è così importante la gentilezza?
Semplice…
- Promuove la produttività e incentiva lo scambio di idee
- Instaura un clima di fiducia facilitando la cooperazione, il coordinamento e la pianificazione
- È contagiosa
- Stimola la leadership
- Crea un ambiente di lavoro propositivo.
Come diventare produttori di gentilezza?
Ciascun atto di gentilezza può avere un certo impatto sugli altri. Il segreto sta nel riconoscere che possiamo influenzare l’ambiente in cui ci troviamo con questi semplici gesti.
Bastano pochi e semplici mosse come ad esempio:
- consentire agli altri di parlare prima di voi;
- aiutare un collega sopraffatto dalle scadenze;
- essere disponibili ad ascoltare e chiedersi “Come posso aiutare?”;
- supportare le idee di qualcun altro invece di reprimerle;
- riconoscere il buon lavoro degli altri;
- creare opportunità per fare squadra e festeggiare i successi insieme.
Ognuno di noi può scegliere se essere gentile o no. Siamo influenzati da coloro che ci circondano, che li conosciamo o meno: da quelli che parlano ad alta voce al telefono o dicono qualcosa di offensivo possono farci uscire dai binari… se glielo permettiamo.
Optiamo invece per un’altra via ovvero rispondere con gentilezza ed empatia.
Ricordate: la gentilezza è la qualità dei forti, l’arroganza no!