L’arrivo della Quota 100 nella legge di bilancio preoccupa il settore sanitario. I dettagli.
La Quota 100, come sappiamo, è un pilastro della legge di bilancio 2019, proposta dal governo Conte, che consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano di almeno 38 anni di lavoro e un’età minima di 62 anni.
Prima di proseguire nella lettura, vi invitiamo a leggere questo articolo sulla pressione fiscale.
Come funziona Quota 100?
Si tratta di una prestazione economica erogata a lavoratori dipendenti e professionisti autonomi che abbiano raggiunto i requisiti di legge.
Condizione necessaria è il raggiungimento dei requisiti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021.
Ai fini del conseguimento della pensione è richiesta un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.
La domanda può essere inviata telematicamente sul sito dedicato dell’INPS.
Allarme sanità
Ciò preoccupa, e non poco, il settore sanitario, che vede migliaia di medici approfittare della situazione ed appendere il camice con qualche anno di anticipo.
A maggio 2019, se ne sono andati in pensione quasi 6000 operatori, ovvero circa il 30% dei pensionati totali annui, approfittando della Quota 100 e dell’Opzione donna.
Per evadere dai problemi, le aziende ospedaliere ritengono necessario l’aggiornamento del percorso di specializzazione, e la stipula di incarichi libero-professionali per il periodo necessario, ricorrendo a medici abilitati anche se non ancora specializzati.